MERCATI DI ULTIMA ISTANTA (FUI), DEFAULT e TUTELA GAS: da ottobre nuovo metodo di calcolo del prezzo GAS

ARERA con decorrenza Ottobre 2022 ha aggiornato il metodo di calcolo dei prezzi tutelati GAS che saranno aggiornati non più trimestralmente ma mensilmente.

Lo ha stabilito il regolatore ARERA con la delibera 374/2022/r/gas “Modifiche urgenti al TIVG: nuova modalità di determinazione delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale per il servizio di tutela a decorrere dal 1° ottobre 2022”.

Dal primo ottobre 2022 il nuovo riferimento da utilizzare ai fini della determinazione della componente Cmem è fissato pari alla media mensile del prezzo del PSV day ahead rilevato da Icis Heren (in pratica assumerà il valore della borsa GAS). In precedenza invece l’aggiornamento era trimestrale sulla base della media dei prodotti forward presso l’hub TTF quotati nel secondo mese antecedente l’inizio del trimestre in cui si applica (per il quarto trimestre, quindi, nel mese di agosto).

Secondo ARERA “i potenziali benefici a favore dei clienti finali” sono “tali da controbilanciare la maggiore volatilità dei prezzi di tutela applicati ai clienti finali (che vedrebbero, di fatto, un aggiornamento mensile delle condizioni economiche di tutela) nonché gli oneri implementativi del suddetto intervento a carico degli operatori che potrebbero trarne comunque benefici in termini di riduzione del rischio legato alle condizioni di approvvigionamento”.

Il nuovo metodo, scrive ARERA, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore al momento sino a gennaio 2023 con probabile proroga sino a gennaio 2024.

Il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini ha dichiarato: “Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura. Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”.

L’intervento adottato, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mira a rendere più sicure le forniture ai consumatori, sottolinea ARERA. Le perduranti tensioni geopolitiche, infatti, hanno acuito le incertezze sulla disponibilità di gas dalla Russia, aumentando le criticità per i venditori nel reperire sui mercati all’ingrosso il gas necessario a soddisfare i propri clienti per il prossimo anno termico che parte dal 1° ottobre.

Con nota ARERA comunica che il nuovo metodo di aggiornamento, facilita il reperimento dei volumi necessari per soddisfare la domanda, grazie alla riduzione dei rischi legati alle differenze tra le quotazioni forward utilizzate per l’attuale aggiornamento di tutela e il prezzo spot a cui è possibile approvvigionare la parte di consumi non prevedibile in vista dell’inverno. Naturalmente, scrive ancora ARERA, a questi interventi è necessario affiancare iniziative nazionali e internazionali per ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta, come la riduzione della domanda su base volontaria e l’identificazione di meccanismi per la gestione di interventi in caso di emergenza, come richiamato anche nella segnalazione a Parlamento e Governo trasmessa venerdì.

 

Considerazioni ELECTOR Consulting su questa riforma

Dalla nostra analisi dei mercati e dell’attuale situazione geopolitica riteniamo che tale variazione non porterà alcun beneficio agli utenti finali che transiteranno nei mercati di ultima istanza (Tutela, FUI o Default ) a causa della mancanza di fornitore a mercato libero o lo sgancio di contratti in essere, in quanto si troveranno ad avere un prezzo del GAS in alcun modo calmierato e a valori estremamente elevati e del tutto insostenibili vista la riduzione dei quantitativi gas disponibili.

L’unica possibilità di beneficio da tale riforma è quella che venga fissato un CAP (un tetto massimo) della quotazione PSV a livello nazionale ed europeo per superare il periodo di emergenza. Da svariati mesi sono state fatte proposte di un CAP di riferimento europeo ad oggi sempre disilluse; infatti, l’unica proposta EUROPEA del 20/26 Luglio scorso per affrontare l’emergenza contenuta nel pacchetto denominato “Risparmiare gas per un inverno sicuro” è stata quella di ridurre del 15% i consumi dal 01.08.2022 al 31.03.2022 (l’eventuale tetto dei prezzi GAS dovrebbe essere ridiscusso nell’autunno 2022).

Riteniamo questa proposta del tutto insufficiente ad affrontare la crisi energetica in atto, in quanto purtroppo la riduzione del 15% dei consumi sarà inevitabile anche senza alcun intervento, infatti, con prezzi del GAS prossimi ai 3,00€/mc ed Energia Elettrica a 700,00€/MWh sarà inevitabile da buona parte del comparto produttivo la riduzione della produzione se non lo stop della stessa, con ripercussioni sia economiche che sociali trasversali.

L’unico beneficio della riforma sarà in questo caso per i fornitori di ultima istanza che si troveranno “facilitati” nel reperimento sui mercati all’ingrosso dei volumi necessari per soddisfare le domande, grazie alla riduzione del rischio dovuto oggi al differenziale fra le quotazioni previsionali di forward (attualmente utilizzate per la determinazione delle condizioni di tutela) e il prezzo SPOT (consuntivo) a cui sarà possibile approvvigionarsi nei prossimi mesi.

Questo “aiuto” ai fornitori di ultima istanza è dovuto al fatto che l’attuale situazione di difficoltà di trovare sufficienti volumi di gas da svariati operatori a mercato libero, nonché il potenziale stato di insolvenza di molti utenti finali nei prossimi messi produrrà un trasferimento massimo dei clienti finali nei servizi di ultima istanza per i quali comunque la fornitura dovrà essere garantita, e senza tale adeguamento potrebbe mettere in seria crisi l’intero comparto con default degli stessi fornitori.

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